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Corsa

RUOTE PER BICI DA CORSA: AFFRONTA LE COMPETIZIONI AL TUO MASSIMO!

Le ruote per bici da corsa Ursus sono dedicate al ciclista che vuole emergere dal gruppo. Divertiti con l’impareggiabile scorrevolezza dei nostri mozzi, che ti permettono di raggiungere le migliori performance su strada. Potrai scegliere i velocissimi cerchi per tubolare oppure optare per le versioni tubeless / copertoncino, ideali per migliorare la tua condizione fisica in allenamento. Scendi sull’asfalto con noi!

COSA TROVERAI IN QUESTA PAGINA?

ORIGINE E STORIA DEL CICLISMO SU STRADA

Nell’arco della storia sono molte le attività sportive legate alla bicicletta che si sono susseguite. Il ciclismo su strada è senza dubbio la più famosa, seguita e praticata. Il termine “su strada” differenzia questa disciplina da quelle che si svolgono in pista o su terreni sterrati, erbosi e ghiaiosi, o su qualunque tipo di circuito costruito appositamente. Il ciclismo su strada si distingue non solo da tutti gli altri sport in bicicletta, ma da quasi tutti gli sport in generale, in quanto i percorsi di gara si svolgono su strade già esistenti.

Qual è l’origine e la storia del ciclismo? Le prime gare di ciclismo risalgono alla seconda metà dell’800, la prima di cui si hanno notizie si è tenuta nel 1868 a Parigi: una corsa di appena un chilometro che attraversava il Parco di Saint-Cloud. La gente si appassiona a questo sport e nascono così società sportive e competizioni, per dare sfogo a questo nuovo impulso agonistico. La prima corsa in Italia è la Firenze-Pistoia, nel 1870, gara di 35 chilometri vinta da un americano. Nel 1883, a Leicester, si disputano i primi campionati mondiali. Nel 1885 viene fondata l'Unione Velocipedistica Italiana e sette anni dopo, nasce l'International Cyclist Association, che ha il compito di regolamentare le varie federazioni ciclistiche nazionali.


GLI ANNI D’ORO DEL CICLISMO

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A cavallo fra l’800 e il ‘900 il ciclismo comincia a diventare uno sport conosciuto e praticato a livello internazionale. In questo periodo nascono competizioni che sono disputate ancora oggi, che contribuiranno a far diventare il ciclismo su strada una disciplina leggendaria. Le prime corse non hanno ovviamente nulla a che vedere con quelle che siamo abituati e vedere oggi: percorsi lunghissimi, anche 500 chilometri con più di 24 ore di durata della gara, su strade non asfaltate e con biciclette molto pesanti. Anche per questo il ciclismo, soprattutto quello di un tempo, è considerato uno sport eroico. 

La popolarità delle bici da strada esplode fra gli anni ’30 e ’50, proprio a cavallo della Seconda guerra mondiale. Questo avviene grazie a grandissimi ciclisti fra cui su tutti spiccano Fausto Coppi e Gino Bartali, che fanno sì che il ciclismo arrivi a toccare, e forse per un periodo anche a superare, la passione che la gente nutre per il calcio. 

Da qui in avanti il ciclismo cresce gradualmente, in tutti i sensi. Il seguito di pubblico è sempre più grande, i corridori diventano veri e propri atleti professionisti e i più vincenti hanno la possibilità di guadagnare molti soldi. Con il passare degli anni, i corridori iniziano anche a specializzarsi e nascono così ciclisti fortissimi solo in salita, gli scalatori, oppure nelle volate, i velocisti, o ancora quelli esperti nelle corse a cronometro. Sono sempre di meno quelli che sanno imporsi su tutti i terreni e in ogni tipo di gara.

I ciclisti che hanno segnato maggiormente la storia di questo sport, oltre ai già citati Coppi e Bartali, sono in ordine di tempo Jacques Anquetil, Charly Gaul, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Francesco Moser, Bernard Hinault, Laurent Fignon, Greg LeMond, Gianni Bugno, Miguel Indurain e Marco Pantani, fino ad arrivare ai campioni di oggi fra i quali Alberto Contador, Vincenzo Nibali, Chris Froom e Peter Sagan


GARE INTERNAZIONALI PIÙ BELLE DI CICLISMO

Esistono decine di gare internazionali di ciclismo, fra quelle a tappe e quelle di un solo giorno. Tuttavia, le corse più celebri, le più amate sia dai ciclisti che dagli appassionati, sono alcune fra le più antiche e storiche, il cui fascino e importanza non vengono scalfiti dal tempo, ma addirittura aumentano con il passare degli anni.

Per quanto riguarda le corse a tappe il Tour de France, nato nel 1903 e il Giro d’Italia, datato 1909, sono le due corse più importanti. È il sogno di ogni ciclista indossare almeno una volta la maglia gialla e la maglia rosa, i simboli dei leader di queste due storiche competizioni. Staccato per longevità e importanza la Vuelta a España, la cui prima edizione si è svolta nel 1935.  Queste tre grandi corse a tappe europee di ciclismo su strada fanno parte dei “Grandi Giri”. 

Fra le corse di un giorno, le più importanti sono quelle dette le “monumento”, cioè le grandissime classiche. Nel 1892 nasce la Liegi-Bastogne-Liegi, nel 1896 la Parigi-Roubaix, nel 1905 il Giro di Lombardia, nel 1907 la Milano-Sanremo e nel 1913 il Giro delle Fiandre.

Altre corse classiche molto ambite sono: Milano-Torino, Strade Bianche, Freccia Vallone, Parigi-Tours e Classica di San Sebastian.


ALIMENTAZIONE NEL CICLISMO SU STRADA

Il ciclismo è considerato uno degli sport più duri al mondo. Una disciplina caratterizzata dalla durata dello sforzo, che impone agli atleti di correre su tracciati spesso molto impegnativi e con qualunque condizione meteo. Per sopportare tali sforzi, il corpo ha bisogno di essere alimentato in modo importante prima della performance per immagazzinare energia, costantemente durante per non perdere le forze e dopo per il recupero. Sono molto importanti i carboidrati, i quali forniscono al fisico la necessaria quantità di energia e le proteine, che contribuiscono a ricostruire il muscolo dopo un impegno molto faticoso. Durante la corsa, invece, bisogna consumare alimenti che danno energia, ma che siano velocemente digeribili. Il ciclismo moderno conosce ormai molto bene gel e barrette, contenenti carboidrati e proteine facilmente digeribili. Ovviamente, è fondamentale l’idratazione, che avviene con acqua e sali minerali. 

TEST: CHE TIPO DI CICLISTA SEI?

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COMPONENTI DELLA BICI DA CORSA

Una bici da corsa è un insieme di molti componenti tecnici, che mixati in maniera efficiente fanno sì che il mezzo possa funzionare alla perfezione. Analizziamo i componenti più importanti. Iniziamo dalle ruote.


COME SONO FATTE LE RUOTE DELLA BICI DA CORSA

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Le ruote della bici da corsa rappresentano un elemento che troppo spesso diamo per scontato, ma che invece è molto complesso e dal quale dipende molto la performance. Le ruote di una bici da corsa sono composte da 4 componenti:

  • mozzi
  • raggi
  • cerchi
  • copertoni

I mozzi hanno il compito di trasformare la forza della pedalata in forza centrifuga, che si scarica sui raggi.

I raggi svolgono invece tre funzioni: 

  • danno stabilità al cerchio mantenendolo in posizione
  • sostengono il peso del ciclista e della bicicletta
  • assorbono le sollecitazioni del terreno

I cerchi sono collegati al mozzo tramite i raggi e accolgono i copertoni.

I copertoni sono la parte della ruota che è a diretto contatto con l’asfalto, hanno il compito di fornire tenuta alla bici da corsa.


RUOTE DELLA BICI DA CORSA, DA ALLENAMENTO E DA GARA

Come sempre i dettagli fanno la differenza. L’utilizzo di ruote per la bici da corsa in allenamento diverse da quelle utilizzate in gara, è ovviamente un aspetto che caratterizza i professionisti o gli amatori di alto livello. Per quale motivo i ciclisti utilizzano ruote diverse? Soprattutto per la quantità di chilometri che percorrono e per il fatto che alla partenza di ogni singola gara, le ruote vengono messe a punto e modificate in alcuni componenti (per esempio i tubolari), se non addirittura sostituite con ruote nuove. Cosa che sicuramente accade in caso di danneggiamenti.

È un falso mito da sfatare quello che in allenamento si utilizzino ruote in alluminio, più resistenti e quindi in grado di garantire più chilometri. Per essere al top in gara, bisogna allenarsi al massimo delle proprie potenzialità e dunque, anche in allenamento, serve il massimo della qualità del mezzo e dei suoi componenti.

Una delle differenze tra allenamento e gara è l’utilizzo di copertoncini o tubolari. Questi ultimi vengono scelti per la competizione, per la loro maggiore resistenza e scorrevolezza, ma in una sessione di allenamento si predilige il copertone, in quanto avendo la camera d’aria è possibile sostituirla in caso di foratura. Gli stessi pro, che spesso escono in solitaria per allenarsi o con un gruppetto di compagni, non hanno sempre con loro meccanici pronti a supportarli.


TUBOLARI O COPERTONCINO PER LA RUOTA DELLA BICI DA CORSA?

Il tubolare, come già detto in precedenza, è la soluzione prediletta dai professionisti e dagli amatori agonisti di alto livello.

Il tubolare offre tre vantaggi rispetto al copertone:

  • maggiore resistenza
  • più scorrevolezza
  • più leggerezza

Il tubolare, essendo incollato al cerchio e con al suo interno una camera d’aria, è molto resistente ed è difficile che si buchi per semplici pizzicature, cosa che invece può avvenire con i copertoni. Il tubolare è ovviamente più difficile da cambiare, ma come tutti gli appassionati sanno, in gara i pro cambiano la ruota in caso di foratura.

I copertoni, rispetto ai tubless, offrono questi vantaggi:

  • sono più economici
  • sono più facili da cambiare
  • possono essere utilizzati con gonfiaggi più bassi

Queste caratteristiche fanno subito capire perché i copertoni siano più adatti agli amatori. Per quanto riguarda il gonfiaggio, la camera d’aria può essere gonfiata a una pressione più bassa rispetto ai tubolari, senza il rischio per questo di foratura. 

Scopri tutte le differenza tra copertoncino e tubolari.


RUOTE DELLA BICI DA CORSA, NUOVE E USATE

Acquistare un componente usato per la vostra bici da corsa, è sempre un rischio. Ancora di più lo è quando si parla di ruote, in quanto sono un elemento molto importante, delicato e altrettanto ricercato; visto il costo spesso non indifferente, si cerca di risparmiare. Ma la possibilità di incorrere in acquisti sbagliati è molto alta.

Quali sono i rischi quando si acquistano ruote usate?

  • Abbassamento delle performance
  • Rischio per l’incolumità fisica

Annunci di ruote per bici da corsa di seconda mano, con pochi chilometri e a  ottimi prezzi, possono far gola a tutti. Ma non facciamoci prendere dalla smania di concludere un buon affare. Per procedere con l’acquisto, bisogna essere certi della qualità e dei chilometri percorsi. In caso contrario, dopo aver scoperto il vero stato delle ruote, dovrete acquistarne altre e, per non ricadere nell’inganno, sceglierete ruote nuove. Un doppio acquisto assolutamente evitabile.

Inoltre, se pedalerete con ruote usate di bassa qualità perché già troppo usurate, l’ovvia conseguenza sarà un sensibile abbassamento delle performance. Da non sottovalutare anche il rischio di incidenti: una ruota usurata, come per qualunque mezzo di trasporto, significa minor tenuta del mezzo e dunque maggiori possibilità di perdere il controllo.

Il consiglio, in linea di massima, è sempre quello di acquistare prodotti nuovi, a meno che non si abbia la possibilità di comprare componenti di seconda mano ancora in buono stato e da persone di estrema fiducia.

Approfondisci le differenze fra ruote per bici da corsa nuove e usate.


RUOTE PER BICI DA CORSA: CARBONIO O ALLUMINIO?

Le differenze fra ruote in carbonio e ruote in alluminio sono tali da determinare diversità nelle performance. Le ruote per bici da corsa in carbonio sono ormai utilizzate da tutti i ciclisti professionisti, mentre molti amatori prediligono quelle in alluminio.

Le ruote in carbonio offrono i seguenti vantaggi:

  • sono più leggere
  • sono molto resistenti

La leggerezza è la prima importante caratteristica delle ruote per bici da corsa in carbonio. Infatti, la fibra di carbonio con cui sono costitute fa sì che l’inerzia durante il rotolamento sia decisamente inferiore rispetto alle ruote in alluminio. Questo vuol dire maggiore scorrevolezza, più velocità con meno sforzo e dunque performance migliore.

Inoltre, a differenza di ciò che molti pensano, le moderne tecniche produttive permettono di costruire ruote in carbonio molto resistenti, anche se leggere. Le ruote in alluminio possono resistere meglio in caso di urti seri, anche se in realtà nella maggior parte dei casi in cui si verifica un impatto grave, il danno è tale da obbligare il cambio della ruota.

Le ruote per bici da corsa in alluminio hanno però un grande vantaggio: il prezzo. Sono sicuramente meno costose di quelle in carbonio e dunque le prescelte da chi non è agonista, non interessato al livello delle performance. 

Scopri tutte le differenze tra ruote per bici da corsa in carbonio e in alluminio.


FRENI DELLA BICI DA CORSA: A DISCO O A PATTINO?

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È una delle discussioni più frequenti fra gli appassionati di ciclismo negli ultimi anni. I freni a disco stanno ormai spopolando anche fra i pro, ma restano ancora molti irriducibili sostenitori del freno classico.

I freni a disco garantiscono una frenata migliore rispetto a quelli a pattino in ogni condizione. Su asfalto pulito la loro frenata è molto potente, e va dunque anche gestita.

I freni a disco offrono maggiori garanzie in quanto:

  • a differenza dei freni a pattino, anche se usati molto, non si surriscaldano rischiando di perdere la loro efficienza
  • in caso di pioggia, con l’acqua, non diminuisce la loro efficacia

I freni a pattino, invece, offrono questi vantaggi:

  •  sono meno costosi
  • necessitano di meno manutenzione

Inoltre, il freno a pattino dà la possibilità di cambiare la ruota in modo più rapido, anche se ormai i meccanici dei ciclisti stanno prendendo sempre più confidenza con il freno a disco e dunque il cambio di ruota è molto veloce anche in questo caso.

Approfondisci le differenze tra freno per bici da corsa a disco e a pattino.


MANUBRIO DELLA BICI DA CORSA

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Il manubrio è senza dubbio uno dei componenti che maggiormente distingue le bici da corsa rispetto al tutte le altre biciclette. È un elemento di fondamentale importanza in quanto, insieme a sellino e pedali, è uno dei tre punti di contatto fra       ciclista e bicicletta. Il manubrio ospita gli elementi che attivano freni e cambio e dunque, per forma e dimensione, deve far sentire il ciclista completamente a proprio agio, dando comfort nei movimenti e sicurezza nella presa. Il dato principale del manubrio è la larghezza, che deve corrispondere alla larghezza delle spalle di chi guida la bici.

Il manubrio della bici da corsa non è sempre lo stesso e varia in particolar modo nelle bici usate nelle gare a cronometro. Il componente fondamentale per far sì che il manubrio e il telaio della bici siano in perfetta armonia, è l’attacco, o pipetta.


ATTACCO DEL MANUBRIO DELLA BICI DA CORSA

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L’attacco del manubrio della bici da corsa è l’elemento fra i più importanti per determinare la corretta posizione del ciclista sulla bici e dunque, anche la comodità, la fluidità di pedalata e la performance.

Gli attacchi, o pipette della bici da corsa, hanno di solito un’angolazione di 6° e una lunghezza che varia fra 80 e i 130 mm. La misura esatta consente di rendere perfetta una bicicletta che, rispetto al ciclista, ha un telaio troppo corto, o troppo lungo. Per capire se la lunghezza dell’attacco del manubrio della bici è quella corretta, bisogna salire in bici e impugnare il manubrio nella parte bassa: se la parte orizzontale del manubrio impedisce di vedere il mozzo della ruota anteriore, vuol dire che la posizione è perfetta. In caso contrario, bisogna montare una pipetta più corta, o più lunga.


MOZZI DELLA BICI DA CORSA

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I mozzi sono uno dei componenti più importanti della ruota della bici da corsa.

La loro importanza è data dal fatto che rappresentano il fulcro del movimento della ruota, avendo il compito di trasformare la forza generata dalla pedalata in forza centrifuga la quale si scarica sui raggi della ruota stessa. Questo è il processo con cui la forza della pedalata fa muovere la bici. La qualità dei mozzi e di tutta la ruota è fondamentale per poter avere una pedalata efficace e performante.

I mozzi hanno anche il compito di assicurare la scorrevolezza della bicicletta, riducendo il più possibile l’attrito tra i loro componenti. I mozzi non sono tutti uguali: quello montato sulla ruota anteriore è diverso da quello della ruota posteriore e quelli per i freni a disco sono diversi da quelli per il freno classico.


ACCESSORI PER LA BICI DA CORSA

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Oltre a tutti i componenti tecnici di cui una bici da corsa è formata, è importante considerare che ci sono anche molti accessori molto utili che possono essere abbinati ad essa, la cui scelta varia a seconda delle esigenze, degli obiettivi e delle abitudini.

Gli accessori per bici da corsa più importanti sono:

  • Pedali: vi sono ancora alcuni ciclisti amatori che non amano i pedali a sgancio rapido e utilizzano quelli classici, con adattatori per far aderire la scarpa in maniera ottimale. Il pedale a sgancio rapido è però utilizzato dalla quasi totalità dei ciclisti di ogni livello e possono essere in titanio o carbonio, più costosi, ma anche più leggeri, o in alluminio, più economici e leggermente più pesanti.
  • Scarpe: vanno ovviamente abbinate ai pedali. Le scarpe in carbonio sono più costose, ma anche leggere e stabili. Quelle in plastica sono più economiche, ma più pesanti.
  • Borsa sottosella: è un accessorio praticamente indispensabile. Le più piccole, sono normalmente utilizzate per portare con sé il necessario in caso di foratura: camera d’aria di ricambio, pompetta e levette per togliere e mettere camera d’aria e copertone. Quelle di dimensioni più grandi possono ospitare anche indumenti tecnici e cibo.

COME FARE MANUTENZIONE ALLE RUOTE DELLA BICI DA CORSA

Le ruote della bici da corsa vanno mantenute con la massima cura, in quanto il loro valore economico, tecnico e meccanico, è molto alto. Gran parte della prestazione offerta dalla bici dipende dalle ruote, dalla loro qualità, dal loro stato di usura e di conservazione ed è quindi fondamentale, al termine di ogni uscita, controllare lo stato delle ruote, per procedere con l’eventuale manutenzione.

Sono fondamentalmente tre le procedure importanti da compiere per una corretta manutenzione delle ruote della bici da corsa:

  • lavaggio delle ruote al termine di ogni uscita
  • gonfiaggio corretto delle ruote
  • pulizia e manutenzione dei singoli componenti delle ruote

La pulizia delle ruote è fondamentale per allungare la vita delle ruote stesse. Al termine di ogni giro, anche se non avete pedalato in strade con ghiaia, polvere o addirittura fango, è bene staccare la ruota e pulirla con un panno bagnato e un detergente, avendo l’accortezza di passare sul cerchio, sui raggi e anche sul copertone. La ruota della bici da corsa può anche essere lavata con un getto d’acqua, prestando però attenzione che non sia troppo potente altrimenti può deteriorare i componenti della bici.

Le ruote, per essere mantenute al top, vanno utilizzate con un corretto gonfiaggio, che di norma può essere indicato con 7.5 atmosfere per la ruota anteriore e 8 per quella posteriore. È sicuramente dannoso per le ruote viaggiare con la camera d’aria troppo sgonfia.

Non necessariamente dopo ogni uscita (a meno non abbiate pedalato su strade polverose o fangose)      ma molto spesso, è consigliabile controllare lo stato di salute di cuscinetti, sgancio rapido e pacco pignoni. Per la pulizia e manutenzione di questi componenti, se non vi sentite sicuri, potete rivolgervi alle mani esperte del vostro meccanico di fiducia.


COME PULIRE LA TUA BICI DA CORSA

La bici da corsa, per funzionare alla perfezione, deve essere mantenuta in ottima forma. Il che vuol dire, innanzitutto, pulita. Non perché debba risplendere quando pedalate, ma per un motivo molto più importante: la pulizia allunga la vita di ogni singolo componente. Se non mantenuti con la giusta cura, molti elementi della bici si arrugginiscono, si deteriorano, smettendo di funzionare al meglio obbligandovi a cambiare il pezzo.

Dunque, al termine di ogni uscita, la bici da corsa va pulita con cura. Ecco come pulire correttamente la bici da corsa.

Vanno seguite alcune procedure:

  • risciacquo
  • pulizia generale
  • pulizia approfondita
  • risciacquo

La prima cosa da fare è un risciacquo di tutta la bici, con un secchio d’acqua o con una idropulitrice, purché si faccia attenzione a non gettare l’acqua con troppa violenza sulla bici, il che potrebbe rovinare alcuni componenti.

Dopodichè, con un panno, bisogna eliminare lo sporco superficiale, la polvere e l’eventuale fango che si sono insinuati sul telaio della bici, attaccati ai componenti anche più delicati. Il panno va passato sul telaio, i raggi, la catena e su ogni punto facilmente raggiungibile.

Poi, è importante controllare i singoli componenti, per effettuare  un’eventuale pulizia approfondita degli stessi (freni, cambio, catena).

Al termine, risciacquare nuovamente, togliendo gli ultimi residui di sporco rimasti.

A questo punto asciugare la bici, con un panno asciutto che non rovini il telaio della bici.

GUIDA AL CHECK UP DELLE TUE RUOTE

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RUOTE BICI DA CORSA DI ALTA GAMMA: ECCO MIURA TC SERIES

La serie Miura TC (composta da Miura TC37 e Miura TC67 nelle versioni V-brake e per freno a disco) è lo stato dell’arte per quanto riguarda le ruote per bici da corsa di alta gamma. Questi cerchi infatti sono progettati per risultare estremamente performanti in gara, ma al tempo stesso per assicurare un buon livello di comfort in sella durante lunghe uscite. Ciò è reso possibile dalla generosa larghezza del canale interno (28 mm), che consente ai ciclisti di montare sia coperture copertoncino che tubeless da 20” o 30”. 

Che significa?

  • Più sicurezza: copertoni bici da corsa più larghi sono sicuramente più controllabili sul bagnato, su fondi dissestati o sporchi di fango. Questo ha riscontro positivo soprattutto sulla tenuta in curva. Inoltre, se hai scelto il freno a disco, la sua potente frenata sarà scaricata su una superficie maggiore a contatto con l’asfalto.
  • Più comfort: pneumatici oversize possono essere tenuti più sgonfi. Con una minor pressione di gonfiaggio buche e asperità del terreno vengono assorbite meglio. Una migliore ammortizzazione ti permette di dare il meglio soprattutto in tracciati a lunga percorrenza.
  • Più affidabilità: con il tubeless o con il copertoncino hai la possibilità di contare su coperture auto-riparanti o comunque sostituibili in pochi minuti. Rispetto al tubolare dovrai mettere in conto qualche grammo in più, ma sarai certo di non dover interrompere bruscamente i tuoi giri a causa di una foratura.

MIURA TS37 E TS47 DISC: LE RUOTE TUBOLARI SCELTE DAL TEAM TOTAL DIRECT ENERGIE

I modelli Miura TS37 EVO e TS47 EVO nella loro versione per freno a disco sono un classico Ursus ormai ampiamente rodato. Con colorazione team edition, queste coppie di ruote splendono sulle Wilier Triestina Zero SLR del Team Total Direct Energie. Perché i corridori amano questi prodotti?

La tendenza di alternare ruote a profilo molto alto per sezioni di corsa veloce e cerchi a profilo basso per sessioni di scalata è il passato. Oggi l’esigenza dei pro sembra essere quella di poter contare su un set ruote di media altezza che possa offrire le massime prestazioni su percorsi misti. Da questo punto di vista Miura TS37 EVO Disc e Miura TS47 EVO Disc sono la scelta migliore.

Queste ruote tubolari sono realizzate in carbonio di alta qualità e montano i nuovi mozzi Ursus RD40 center lock in alluminio. Le altezze profilo dei cerchi sono rispettivamente di 37 mm (su Miura TS37 EVO disc, per percorsi misti con salite) e di 50 mm (su Miura TS47 EVO Disc, per percorsi misti con tratti veloci). Entrambe hanno un canale interno da 24 mm.

Quali sono le migliori ruote per bici da corsa Ursus secondo i prof?

In definitiva questo segmento della gamma Ursus è Il più scelto dai ciclisti del Team Total Direct Energie per via delle sue caratteristiche spiccatamente racing, che lo rendono ideale per ottenere le massime performance in appuntamenti altamente competitivi come Giro d’Italia, Classiche e Tour de France.


PRODOTTI CONSIGLIATI

Miura TC37 DISC

Tubeless

Miura TC37 DISC

Aerodinamiche su ogni tipo di percorso

New Magnus S300

Attacco Manubri

Magnus S300

ATTACCO IN ALLUMINIO PESO: 126 GR


RUOTE PER LE CLASSICHE DEL NORD? IL TEST DEL TEAM TOTAL DIRECT ENERGIE

La pre-season è per noi tecnici il momento ideale per organizzare alcuni test di prodotto assieme ai corridori professionisti. Quest’anno abbiamo deciso di mettere alla prova le nostre ruote con canale da 28” sul percorso ufficiale della Parigi-Roubaix e i gli esaminatori sono stati nientemeno che i ciclisti del Team Total Direct Energie.

Ai nastri di partenza c’erano le ruote per tubolare Miura TR37 Disc e il loro corrispettivo per tubeless/copertoncino, ovvero Miura TC37 Disc. Durante la fase di test è emerso come i due modelli possano offrire diverse soluzioni ai campioni francesi durante l’anno: entrambe assicurano un’ottima stabilità e una tenuta in curva migliore rispetto a ruote con canale interno da 24”, tuttavia mentre la versione per tubolare è risultata più performante in termini di peso ridotto e scorrevolezza, la versione tubeless ha garantito un’affidabilità ed un comfort di guida leggermente migliore.

IIn definitiva, quando si è trattato di scegliere le proprie ruote per la Parigi-Roubaix, i corridori si sono divisi tra chi ha deciso di continuare a scommettere sul tubolare e chi invece ha trovato meno azzardato optare per il tubeless, con una leggera prevalenza del primo caso.


IL MANUBRIO INTEGRATO PER BICI DA CORSA FIRMATO URSUS: MAGNUS H.01

Non solo ruote. Forse non sapevi che Ursus si distingue da più di cinquant’anni nella produzione di componentistica per bici. Uno dei componenti più interessanti del nostro segmento corsa è senza dubbio il manubrio integrato Magnus H01.

Realizzato in monoscocca di carbonio con rinforzi specifici nelle zone in cui vengono posizionate le leve, questo manubrio è un vero concentrato di tecnologia.

Innanzitutto stiamo parlando di un prodotto che si adatta ad ogni ciclista. Infatti, a differenza di altri prodotti di questo segmento presenti sul mercato, Magnus H.01 ti offre la possibilità di scegliere tra diverse taglie disponibili. Potrai fare questo senza che l’adattamento delle forme al variare delle misure vada a modificare l’assetto aerodinamico del manubrio. I cavi dei freni alloggiano all’interno ed è semplice inoltre montare un bike computer. Rigidità e resistenza sono al top, così come lo è l’ergonomia che potrai sperimentare.

La posizione della tua mano sarà infatti sempre corretta al 100%. Questo è possibile grazie al profilo molto schiacciato che rende più comoda la presa alta. Le forme del nostro manubrio integrato sono sinuose, studiate per adattarsi alle linee di moltissime bici in commercio. 

Questo ci porta a parlare del design, un altro dei punti di forza del prodotto. Magnus H.01 si fa notare grazie alla linearità del suo shaping, inconfondibile firma di stile Ursus. Disponibile in due diverse colorazioni con finitura lucida oppure opaca, questo manubrio in carbonio per bici da corsa saprà adattarsi al meglio alla tua bicicletta.


PRODOTTI CONSIGLIATI

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Leggere e scorrevoli

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Estetica e performance

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Tubeless

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Alta qualità per entry level

TC47 DISC

Tubeless

TC47 DISC

Ruota da road con freno a disco

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