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Ursus: Il Toro e il Gladiatore

Ursus: Il Toro e il Gladiatore
Al lavoro in bici? L’ambiente ringrazia, ma anche le tue tasche. Senza dimenticare la salute.

Qual è l’origine della simbologia alla base del brand Ursus? Scoprilo con noi.

Una continua lotta al limite delle proprie possibilità. Una performance figlia di una passione senza fine. Questo è il significato profondo celato dietro a quel piccolo simbolo a forma di toro che trovi sulle tue ruote.

Ma qual è l’origine di quel simbolo? Che storia racconta? Per scoprirlo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, precisamente al 1966, anno in cui il giovane Sergio Ferronato brevettò la sua versione di bloccaggio rapido per selle in acciaio.

Questo fu, al tempo, il primo prodotto con cui la famiglia Ferronato si affacciò sul mercato, estendendone l’utilizzo anche alle biciclette pieghevoli.

 

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Ursus il Gladiatore

Era ormai il 1967 e a Sergio occorreva un nome, un marchio di fabbrica con cui distinguersi dalla concorrenza. L’idea giusta lo colse al cinema, durante la proiezione di un vecchio film: “Quo Vadis”. 

Nei fotogrammi di questo colossal di genere “Peplum” si vede il gladiatore Ursus lottare a mani nude nell’arena con un toro inferocito nel disperato tentativo di salvare Lidia, la sua principessa. Sergio fu letteralmente ispirato dagli ideali di dedizione e motivazione trasmessi dal personaggio di Ursus.

Pensò che proprio questi ideali sarebbero stati fondamentali per la riuscita del suo progetto imprenditoriale. Decise quindi di dare alla sua nuova azienda il nome dell’eroico gladiatore, ma non si dimenticò del toro, al quale affidò il compito di simboleggiare gli ostacoli che il suo personale eroe, la sua compagnia, avrebbe dovuto superare per riuscire nell’impresa.

 

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Il primo periodo di attività di Ursus

Da quel momento in poi le figure del Gladiatore e del Toro costituirono il marchio Ursus, con il quale Sergio iniziò un’avventura che lo portò a registrare tanti altri brevetti nel settore della componentistica meccanica per bicicletta.

I mozzi e i reggiciclo Ursus iniziarono a diffondersi in Italia e a livello internazionale, aiutati anche dalla crisi petrolifera del 1975 che ebbe come conseguenza un vero boom nella domanda di biciclette.

Negli anni ’80 scoppiò la moda della neonata MTB e Ursus seppe farsi trovare pronta lanciando uno speciale sistema frenante dedicato alla nuova fuori-strada.



Il nuovo millennio e il progetto Ruote

Nel 1998 Ursus venne quotata in borsa e si affacciò al nuovo millennio l’acronimo SpA. Fu proprio in questo periodo che, anche grazie all’ingresso in azienda di Mirko Ferronato, Ursus capitalizzò l’esperienza nella produzione di mozzi e cominciò a sviluppare le sue ruote in carbonio per bici da corsa.

Iniziò di conseguenza la collaborazione con diversi teams professionisti, oltre che il supporto dell’azienda a diverse realtà del territorio, soprattutto a livello giovanile. I cosiddetti “gladiatori”, come sono affettuosamente soprannominati gli atleti che corrono con ruote Ursus, hanno contribuito e contribuiscono tuttora allo sviluppo sul campo del progetto.

Lo fanno con un piccolo toro stampato su ogni ruota, a ricordare che il percorso verso la realizzazione dei propri sogni è costellato di imprevisti, difficoltà, momentanei fallimenti. A ricordare che non bisogna arrendersi. Mai.

 

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